osidda

Osidda, situato nella parte centro – settentrionale del Nuorese, al confine con la provincia di Sassari, con i suoi 267 abitanti è il comune più piccolo della provincia di Nuoro. Il suo territorio è molto vario e con diverse variazioni altimetriche, una parte del territorio, infatti, si trova adagiata sull’altopiano più pianeggiante e aperto, mentre nel lato opposto il paesaggio cambia radicalmente, e ci si trova di fronte un’area più selvaggia e scoscesa, un cui si incontrano il fiume Tirso e il suo affluente Molò. Per quanto riguarda le caratteristiche architettoniche del borgo, troviamo un’ottima conservazione nella struttura originaria, sopravvive infatti un ricco centro storico formato da bassi edifici in granito grigio, con all’interno travature e pavimentazioni in legno. Di particolare importanza è la singolarità del Palazzo Delogu, che conserva ancora, nella sua sommità, l’originario spazio esterno, ossia un’altana ad arcate  simile ad un mirador, diventato il simbolo del paese.

storia

Per le sue caratteristiche strutturali, il territorio di Osidda, è senz’altro stato abitato da tempi antichissimi, ne sono testimoni i numerosi beni archeologici presenti nelle campagne del Comune, ben 15 nuraghi, 3 tombe dei giganti ed un villaggio nuragico. La costruzione del borgo vero è proprio è da ricondurre ai coloni Greci, che durante la loro permanenza hanno lasciato tracce del loro passaggio. Il nome del paese deriva infatti dal nome di uno di questi coloni, che si è poi trasformato nel tempo passando per Ogrylos ad Ogrylle, fino ad arrivare all’attuale Osidda. Durante tutta la sua esistenza il borgo non ha goduto di particolari fortune ma, nonostante le sue dimensioni, ha senz’altro dato prova di una straordinaria capacità di adattamento attraverso la storia e i secoli.

cultura

Osidda può essere definita una piccola comunità di montagna. La sua cultura è prevalentemente pastorale, per l’allevamento di bovini, ovini e caprini, ma anche, seppure in misura minore, agricola, per la coltivazione di cereali, foraggi e viti. Conserva tutte le caratteristiche delle comunità agro-pastorali del centro Sardegna, con un forte legame alle tradizioni identitarie e l’ambiente circostante. Questo tipo di cultura è fortemente legata all’alternarsi delle stagioni, che ne scandiscono le attività durante tutto l’anno sia nelle campagne che nell’ambiente domestico. Si conserva forte una cultura prevalentemente cristiana che si evidenzia in tutte le attività dei credenti e soprattutto nella principale festa dell’anno in occasione del Patrono; Sant’Angelo.

gastronomia

La gastronomia di Osidda è perfettamente inquadrabile nella più ampia gastronomia Sarda, sono infatti generalmente i dettagli nella creazione o più semplicemente alcuni ingredienti che ne definiscono l’unicità. La cultura gastronomica ha le sue radici nella tradizione agro-pastorale, e quindi sono molto presenti sia i prodotti della terra (orticoli ma anche spontanei) che tutti i derivati animali. Tra queste particolarità troviamo  sas cocchittas de patatu cotte su una foglia di cavolo, il pane di Sant’Antonio, e quello prodotto in occasione delle ricorrenza dalla morte di ogni caro. Un altro prodotto particolare sono sos maccarrones lados prodotti in occasione della festa dei morti (alcuni li preparano anche per il 15 di Agosto), si tratta si pasta a forma di ostia. Infine i dolci, tra cui ricordiamo  sas cattas a imbudu, ossia frittelle a spirale il cui l’impasto, per via della sua consistenza, va versato attraverso un imbuto, e su capude un dolce tipico del primo dell’anno (o della befana), è abitudine spezzarlo sopra la testa del capo famiglia in segno di buon auspicio.